The World is My Colon
La mattina del'11 agosto 2003 mi sono svegliato mézzo di sudore dopo aver fatto l'ennesimo sogno orrendo. Da tempo passavo notti a perdere aerei o treni per fuggire da pericoli incomprensibili in luoghi sconosciuti, a correre cascando nel tentativo di arrampicarmi su montagne di sabbia che scomparivano sotto i miei passi, ad aggirarmi nudo in case altrui deserte dove le porte non potevano esser chiuse, o a nascondermi da malintenzionati senza volto o litigare urlando senza emettere suono. La notte di domenica 10 agosto era stata diversa: ero morto. Morto nell'esplosione di un edificio. Non mi ero salvato svegliandomi per scampare all'imminente pericolo, quella notte ero esploso con un bel botto. Ero proprio morto. Sudare d'agosto a New York non e difficile, anzi. Ma il 10 era una bellissima giornata, insolitamente ventilata, quasi come l'11 di settembre di due anni prima. Era un sudore diverso, frutto di febbre e lancinanti fitte al basso ventre. Ins