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Digiuni, scioperi della fame e CRISPR Snack

Prima bozza Una notte di mezza estate nei primi anni Duemila, con Marco Cappato fummo invitati a cena nel sottotetto di Marco Pannella non lontano da Fontana di Trevi per svuotargli il frigo perché era nuovamente in sciopero della fame. Non ricordo di quale iniziativa si trattasse, né quale anno fosse, ricordo che facemmo fuori un chilo abbondante di tortelli in brodo fumante, affettati, insaccati, formaggi freschi e stagionati con qualche contorno riscaldato. Pannella era una buona forchetta e si approvvigionava da un norcino sotto casa. Tutto era molto saporito, la qualità pareggiava la quantità. Negli anni la cucina di Pannella in via della Panetteria era diventata uno dei suoi uffici e “luogo di rappresentanza” dove veniva ricevuto chiunque dal postino a un capo partito. Quella sera d’un afoso luglio di tanti anni fa, dopo aver mangiato a quattro palmenti tutto quello che rischiava d’andare sprecato, partì la solita discussione su tutto lo scibile umano e politico. A un c

The World is My Colon

La mattina del'11 agosto 2003 mi sono svegliato mézzo di sudore dopo aver fatto l'ennesimo sogno orrendo. Da tempo passavo notti a perdere aerei o treni per fuggire da pericoli incomprensibili in luoghi sconosciuti, a correre cascando nel tentativo di arrampicarmi su montagne di sabbia che scomparivano sotto i miei passi, ad aggirarmi nudo in case altrui deserte dove le porte non potevano esser chiuse, o a nascondermi da malintenzionati senza volto o litigare urlando senza emettere suono.  La notte di domenica 10 agosto era stata diversa: ero morto.  Morto nell'esplosione di un edificio. Non mi ero salvato svegliandomi per scampare all'imminente pericolo, quella notte ero esploso con un bel botto. Ero proprio morto.  Sudare d'agosto a New York non e difficile, anzi. Ma il 10 era una bellissima giornata, insolitamente ventilata, quasi come l'11 di settembre di due anni prima. Era un sudore diverso, frutto di febbre e lancinanti fitte al basso ventre. Ins

Fratelli sColtelli

Fratelli sColtelli AliMenti Quando fratelli devono  affrontare a scelte divergenti se non configgenti viene alla mente l'espressione "Fratelli coltelli"?  Sicuramente competizione e rivalità fanno spesso parte dei rapporti fraterni ma non nel caso di Marco e Matteo Perduca. Nati e cresciuti nella città di Dante alla fine degli anni '60 da miscugli di provenienze geografiche italiane e mitteleuropee, hanno fatto scelte diverse in quasi tutto.  Attraverso lessico, ricordi e aneddoti famigliari, esperienze di viaggi e esperimenti culinari di ieri oggi e domani, questo libro vuole raccontare come la curiosità di chi ha ricevuto la stessa educazione porti a scelte differenti: Marco non mangia carne da 10 anni, dopo non averla mangiata negli anni dell'università, Matteo ha appena aperto   Regina Bistecca   nel centro di Firenze. Non si sono mai accoltellati, neanche metaforicamente, ma entrambi senza coltello non potrebbero ritagliarsi un posto in cu